Simbolo per eccellenza dell’infanzia, il doudou può rimanere un amico fedele anche in età adulta.
Complice un animo particolarmente sentimentale, il desiderio di rassicurazioni o la voglia di ritornare bambini, il doudou può dimostrarsi utile a lungo.
Scopriamone di più.
Il doudou: un oggetto transizionale per affrontare le sfide della vita
Un trasferimento all’estero, un trasloco, un nuovo lavoro, la fine di una storia d’amore: sono tante le sfide che possono mettere a soqquadro la vita adulta.
Può sembrare infantile, ma avere al proprio fianco un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi è una sicurezza importante. E, preconcetti a parte, anche un doudou può rappresentare un solido punto fermo: un peluche o un oggetto del cuore, sono ricordi d’infanzia e sono custodi di emozioni positive e di familiarità.
Il doudou, anche da grandi, è lì per farci coraggio quando ne abbiamo più bisogno e per aiutarci ad entrare in un nuovo capitolo della vita senza perdere troppo il contatto con quella precedente.
Proprio come quando il neonato deve affrontare il nuovo mondo fuori dal grembo, ma non è ancora pronto a separarsi dalla fisicità e dall’odore della mamma, il doudou da adulti aiuta a legare l’universo interiore con quello esteriore, o a facilitare il passaggio dall’ambiente domestico a quello esterno.
Perché il doudou ci rassicura sempre?
Il doudou ha un profumo conosciuto, una texture familiare, una forma che padroneggiamo a memoria: sono questi elementi, che affondano le radici nel nostro passato, a tranquillizzarci all’istante e a rassicurarci quando ne abbiamo più bisogno. Il motivo? Odore, forma, superficie dell’oggetto transizionale stimolano nell’immediato i nostri sensi, attivando un riconoscimento istintivo e potente.
Come vivere questa necessità di protezione? Senza imbarazzo e senza vergogna: appoggiarsi a un doudou, o ad un oggetto caro – che per un adulto può essere anche un capo di abbigliamento della persona amata – risveglia le emozioni più belle e profonde e può infondere, in un attimo, coraggio e serenità.
Al contrario, accettare la parte di sé più delicata e ancorata al mondo dell’infanzia, permette di esprimere al massimo la propria sensibilità, senza reprimere alcuna sensazione e, anzi, aumentando l’autostima.
I commenti sono chiusi.