INCONTRARE IL BEBè PRIMA CHE NASCA è possibile
Avete mai pensato che sia possibile incontrare il bebè prima che nasca? E che sia possibile instaurare un rapporto già durante la gravidanza? Avete mai sentito parlare di Aptonomia? Inizialmente può sembrare una parola respingente, legata alla prevenzione, mentre nasconde nel suo significato un concetto bellissimo di conoscenza e legami.
Fonti attendibili collocano la nascita di questa disciplina nel lontano 1945 da un’idea di Frans Veldman, che ha fatto del contatto fisico una vera e propria arte di vivere e che può essere applicata alla sociologia, così come alla medicina e in questo caso nell’ambito della perinatalità per dar vita ad un rapporto con il feto dopo il quinto mese di gravidanza.
Ebbene sì, un abbraccio al pancione, le carezze e tutti i gesti d’amore da parte della mamma come del papà, generano nel bambino ancora nel grembo materno sensazioni d’affetto e d’amore che lo aiutano a sentirsi protetto, amato, ben voluto. Queste azioni, inoltre, attirano il bebè che percepisce il calore generato e assume nuove posizioni nel pancione.
Si crea così sin dai primi mesi di vita un vero rapporto di squadra che aiuterà la mamma anche durante il parto, grazie ad un pregresso contatto affettivo che si crea con il nascituro.
Purtroppo ad oggi l’Aptnomia in Italia non è ancora molto conosciuta, ma si spera che possa divenire una vera e propria strategia affettiva da utilizzare durante la gravidanza e che, grazie al supporto di medici specializzati, venga presentata ai neo-genitori per evolvere questo meraviglioso percorso verso la generazione di una nuova vita.
In Italia questa disciplina è attualmente messa in pratica soltanto dalla dottoressa Maria Isabella Robbiani, psicologa perinatale, diplomata in Aptomia perinatale, consulente e libera professionista, nonché fondatrice dell’Associazione Genitorialità di Padova, vicepresidente del Movimento Italiano Psicologia Perinatale e curatrice del blog Haptnomia Perinatale www.aptonomia-perinatale.it
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