Prima o poi tutte le bambine e i bambini metteranno il broncio perché vogliono indossare proprio quello che hanno in mente. A volte si può restare un po’ spiazzati soprattutto quando l’idea di eleganza che ha appena illuminato la loro giovane mente non è esattamente la più adatta al contesto.
Che cosa devono fare mamma e papà quando arriva il fatidico momento in cui non sono più loro a scegliere il vestito, ma devono fare i conti con le esigenze dei pargoli? A volte può essere completamente ragionevole, soprattutto se sono già abbastanza grandicelli, lasciare che facciano le loro scelte, ma se questo succede precocemente, come ci si comporta?
Attenzione a non confonderli
Opinione abbastanza diffusa in ambito pedagogico è che la scelta dell’abbigliamento spetti in ogni caso agli adulti e che di solito quando un bambino fa i capricci perché vuole vestirsi come preferisce, sta sfidando l’autorità e vuoi vedere come reagirà alle sue bizze. È un meccanismo inconscio ma che va tenuto d’occhio.
Però visto che devi essere inflessibile, evita di imporre di peso un abbigliamento assolutamente obbligatorio, perché a volte non è l’idea migliore. Bisogna sempre giocare di astuzia, ma senza ingannare i bambini, perché prima o poi se ne accorgeranno e le cose possono mettersi davvero male.
I primi passi nella moda
Più o meno passata la soglia dei 3 anni i piccoli cominciano a farsi un’idea della realtà intorno a loro e a capire come le reazioni e le scelte di mamma e papà possano essere dei modelli da imitare. Da qua deriva la necessità per gli adulti di porre limiti estremamente netti, perché tramite quelli devono trasmettere il loro ruolo di grandi.
Il bambino così capisce che c’è una distinzione legata all’età, ma soprattutto che l’adulto con cui hai a che fare è in grado di prendersi cura di lui, cioè che è affidabile, di parola e che sa che cosa c’è da fare. A questa età i bambini possono diventare veramente testardi e quindi fargli capire sin da subito che c’è una gerarchia è importante.
Fare esperienza un po’ per volta
I meccanismi mentali di bambini sono molto complessi, perché devono capire tramite l’esperienza che cosa è bene e cosa è male. Se c’è una demarcazione generazionale e di ruoli chiara e precisa, ma soprattutto facile da leggere, il bimbo riesce ad affrontarla meglio.
Se invece si creano personaggi a metà strada fra genitori e amici, incapaci di imporre la propria volontà, che in realtà per il bambino è un riferimento, lo sviluppo può risultare compromesso nei casi peggiori o comunque possono venir fuori confusioni di ruoli che col tempo non aiutano.
È importante che si instauri una forma di dialogo tra genitori e figli, ma non ci dev’essere mai un ribaltamento dei ruoli se non si vuole rischiare di viziarli. Ogni tanto naturalmente si può concedere uno strappo alla regola, ma bisogna essere chiari e spiegargli bene che quella è un’eccezione e che non si può farlo sempre.
Farli entrare nel mondo dei grandi a piccoli passi
La via migliore, infatti, è quella di costruire un ambiente che progressivamente diventi più complesso. In parole povere se per i bimbi molto piccoli la possibilità di scegliere che cosa mettersi è da considerarsi come un’eccezione rara e solo per un’occasione speciale, man mano che crescono, le maglie vanno allentate, se si vuol evitare che durante l’adolescenza scoppino e vadano fuori controllo.
Mettersi insieme a vedere le proposte dei negozi va bene perché aiuta i grandi a farsi un’idea dei gusti che stanno nascendo. Questo però va fatto cercando di non creare confusione, perché almeno nelle prime fasi è necessario proporre delle alternative non troppo differenti tra loro. Questo perché i bambini piccoli non sono in grado ancora di capire molto bene se un vestito è adatto oppure no ad una determinata situazione.
Mantenere sempre le redini
In ogni caso la scelta non deve essere proposta in maniera complice ma semplicemente come un’alternativa disponibile, ma già stabilita anticipatamente. Stessa cosa vale, a maggior ragione, per quanto riguarda l’acquisto dei capi.
Qui ci sono tanti fattori che per i bambini sono praticamente incomprensibili come quelli legati al costo, oppure al fatto che alcuni indumenti vadano bene sempre, mentre altri sono destinati a occasioni specifiche. Non si può di certo pretendere che in una determinata fase dello sviluppo un bambino sia in grado di capire certe differenze e di scegliere in maniera opportuna.
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